Il sistema e le sue catene ci attendono ancor prima di nascere e crescendo, ovunque andiamo, qualsiasi cosa facciamo, in qualunque modo interagiamo con il mondo, dobbiamo fare i conti con regole, obblighi, compromessi, calcoli, numeri che la società ci impone e che ci costringe ad accettare, anche quando pensiamo di essere assolutamente sregolati, o liberi, o leggeri, o distanti da qualsiasi genere di coercizione.
“L’unico modo per sfuggire alla condizione di prigioniero è capire com’è fatta la prigione”.
(Italo Calvino)
Siamo appesi ad un filo? No… peggio…. ad un gancio freddo e nero da cui si dipartono grandi catene dello stesso tetro colore che senza tregua, senza alcuna remora, senza alcuna compassione si ramificano, avvolgono e serrano strettamente.
Le gabbie, le catene e gli ingranaggi sono innumerevoli in quest’era post industriale ed attanagliano, soffocano la nostra esistenza anche se tentiamo con tutte le nostre forze di mantenere la nostra linfa vitale, i nostri desideri, il nostro istinto, i sentimenti e le sensazioni.
Il sistema è sempre in agguato anche quando crediamo di averlo scansato e non ci consente di parlare come vorremmo. Di ascoltare come vorremmo. Di guardare come vorremmo. Gli ingranaggi e le catene, nel loro costante funzionamento, avvolgono e stringono il corpo ed i suoi organi vitali, perfino la voce, per non dare all’umanità nemmeno l’opportunità di comunicare. Le estremità sono ancorate al terreno e non consentono alcun passo ed alcuna autonomia.
Il deserto delle libere sensazioni?! E’ preferibile non parlare, non vedere nulla e non ascoltare nulla? E’ preferibile accettare il sistema (Ricordate Matrix?) e fingere d’essere liberi ed indipendenti?
Come poter annullare le catene e consentire all’innocenza ingabbiata di poter involarsi all’esterno, nel mondo libero? E’ Sogno, Utopia, Irrealtà?
E’ difficile pensare di poter costruire un tempo ed un luogo terreni dove l’uomo sia veramente libero dagli ingranaggi soffocanti del sistema che lo stritolano al punto da non avere più alcuna autonomia e libero arbitrio. Qualcosa o qualcuno che possa riscattare la purezza dell’innocenza e la libertà delle nostre sensazioni in quest’era di forte corruzione ambientale e sociale, di sistemi economici e politici che ci costringono a ruolo di gregge mansueto e silente senza alcuna autonomia e potere decisionale.
“È difficile liberare i folli dalle catene che essi stessi venerano.” (Voltaire)
Credo che in questa frase possa nascondersi la Chiave e la Risposta alle molteplici domande.
Se non la Soluzione, almeno uno Spiraglio di Luce che, tra le difficoltà, possa lasciare intravedere la giusta strada da seguire.