Rincorro i passi affrettati nella radura,
scostando i rami del dubbio
che altrimenti spezzerebbero le mie certezze.
Inseguo i suoni ripetuti della voce
che mi avvolge morbidamente,
più calda di filati preziosi.
Inseguo le tracce, lasciate nitide dal vento,
imbattendomi d’un tratto nella tua essenza,
che ammanta la mia pelle,
come la leggera foschìa fa con il vespro.
Inseguo i battiti concitati del tuo cuore,
che corrono attraverso fronde, sassi, il guado del fiume,
la nube di pioggia,il raggio di luna e gli specchi d’acqua.
Mi fermo a placare il respiro
e nel silenzio del mio forte ansimare
mi sorprende la resa dei tuoi occhi.
[Selezionata per l’Antologia Habere Artem
Vol. VII – Aletti Editore]
© 2000 Cristina Corti