Ogni occasione è utile ed interessante al fine di approfondire l’Arte e sicuramente alcune visite interessanti ad esposizioni d’arte in diverse parti d’Europa mi hanno lasciato molti spunti di riflessione a proposito del celebre e stimolante movimento d’arte del Bauhaus nelle sue accezioni più vicine al design, la pittura, il teatro e la danza.
Vorrei soffermarmi sulle idee rivoluzionarie che il Bauhaus è riuscito a portare nel settore dell’arte ma non solo. Intanto vediamo di che si tratta nel dettaglio.
Il Bauhaus (Termine composto da due parole, costruzione e casa) è stata una scuola d’arte ed architettura a partire dal 1919 a Weimar in Germania, fondata da Walter Gropius, poi trasferita nel 1925 a Dessau dove operò fino al 1935, fortemente osteggiata dal regime nazista per i propositi innovativi ed internazionali.
Ispirata dalle innovazioni della Rivoluzione industriale inglese ed i suoi successivi profondi cambiamenti verso i nuovi sistemi produttivi e sociali, istituì in effetti nuove modalità di insegnamento ed apprendimento con la finalità prioritaria di eliminare la distinzione tra artista ed artigiano per il conseguimento della “costruzione completa, traguardo finale delle arti visive”.
Una sorta di movimento assolutamente rivoluzionario e moderno basato su idee costruttive, razionali e funzionali.
Sull’onda dei radicali cambiamenti post rivoluzione industriale si delineava la necessità di improntare una nuova formazione artistica e professionale dell’allievo, cercando di coinvolgerlo anche nelle fase progettuale delle arti.
A questo scopo non più un forte distacco tra insegnante ed allievo ma un rapporto stretto, costruttivo e democratico attraverso il quale vi era la cura e l’attenzione alla conoscenza della materia e della sua lavorazione, mèta obbligata ancora prima della profonda conoscenza della storia dell’arte.
All’interno della scuola vi erano numerosi laboratori a questo scopo, presieduti da forti personalità chiamate da Gropius a supportare questa sua visione dell’insegnamento: J. Itten (Corso preliminare), L. Feininger (incisione su legno), G. Marcks (ceramica), A. Meyer (architettura), G. Muche (arte tessile), P. Klee (arte vetraria), O. Schlemmer (scultura), V. Kandinskij (pittura murale), L. Moholy-Nagy (metalli) e L. Schreyer (teatro). A questi poi successivamente si unirono
altri eminenti professori tra cui lo stesso Mondrian (esponente del De Stijl di .Theo van Doesburg, movimento artistico basato sull’astrazione, la geometria delle forme ed i colori primari).
La scuola di Gropius, supportata nei primi anni dall’ambiente industriale dell’epoca, riuscì ad influenzare mentalità, letteratura, architettura, design, teatro producendo testi, ispirazione e realizzazioni che presto riuscirono a varcare i confini e tuttora sono in costante realizzazione in tutto il mondo.
Nel 1928 Gropius lasciò la scuola, sostituito da Meyer ed in seguito da Mies van der Rohe fino al 1931 con successivi tentativi di restaurazione, nonostante il forte ostruzionismo del regime, a Berlino e negli Usa a Chicago, con l’organizzazione negli anni di numerose esposizioni a New York, Parigi e Monaco.
A Berlino dagli anni ’70 esiste una importante collezione del Bauhaus con creazioni provenienti da tutto il mondo ideata dallo stesso Gropius, una sorta di archiviazione e documentazione storica della scuola e del movimento.
Le idee e le aspirazioni di questo incredibile movimento artistico hanno prodotto nel tempo creazioni artistiche, oggetti di design, testi letterari e perfino rappresentazioni teatrali.
Basta evocare il famoso Balletto Triadico del Bauhaus, Triadisches Ballett, ideato da
Oskar Schlemmer e inscenato per la prima volta nel 1922 a Stoccarda. Evidenzia un importante lavoro di estetica e di nuova filosofia di vita, nelle quali l’uomo è rappresentato alla stregua di una macchina e tutto il palcoscenico è incentrato sulle idee del meccanicismo e dell’astratto geometrico attraverso colore, forma, suono e movimento.
All’interno del Bauhaus e in particolare in questa nuova reinterpretazione creativa della danza e del teatro vi è la profonda e viva testimonianza del rinnovamento sociale, ideologico, economico ed artistico di quel tempo, mosse dal radicale stravolgimento industriale e dalla necessità di far i conti con l’idea della tecnica e del meccanicismo.
Il modo profondo e radicato con cui il Bauhaus ha influenzato tutto il mondo dell’arte, del design, del teatro, dell’architettura e della cultura si evince in ogni suo respiro creativo, finalizzato ad uno splendido risultato meramente produttivo e creativo, attraverso gli oggetti e gli arredi più disparati, il modo di muoversi e di concepire gli spazi, il modo di disegnare e dipingere, il modo di concepire l’astrattismo nei colori e nelle forme, il modo stesso di concepire tutto un periodo storico di forte cambiamento e di stravolgimenti sociali, economici e politici.
Ogni sua forma creativa racconta di quanto il Bauhaus abbia saputo imporsi e radicarsi, in anni sicuramente non facili per l’arte e la cultura, nelle menti creative del suo tempo e molto oltre, portando sconvolgimento, rinnovamento ed ispirazione.